POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

martedì, ottobre 31

ELLE S'EN VA: UN OTTIMO FILM di Danila Oppio

ELLE S’EN VA: DELIZIOSO ROAD MOVIE CON MISS CATHERINE DENEUVE
Scritto da Tommaso Tronconi on venerdì, novembre 8, 2013 · 
Bettie ha fatto il pieno: vedova e sulla sessantina, conduce un ristorante sempre in debito, bada all’anziana madre con cui non è mai andata d’accordo, ha un pessimo rapporto con la figlia e un amante che improvvisamente l’abbandona per una donna ben più giovane di lei. E se ne va. Sull’orlo di una crisi di nervi e d’identità, monta in auto con l’intenzione di fare un giro nel paesino dove abita per schiarirsi le idee, forse per comprare anche un nuovo pacchetto di sigarette. Ma il giro del rione si tramuta in una fuga senza meta e senza ritorno, verso incontri imprevisti, un concorso di ex reginette di bellezza, il nipotino Charly che non vede da secoli, un nuovo e scorbutico amore.
Settant’anni e non sentirli. In Elle s’en va Catherine Deneuve ci regala una prova straordinaria, che fonde l’energia e la vitalità di una esordiente con la padronanza di una veterana. Al servizio di Emmanuelle Bercot, il risultato è un’opera fresca e primaverile, sincera e malinconica, dolce e frizzante come quella caipirinha gustata dalla protagonista al bancone di uno sperduto e affollato pub della Francia. Una fuga di pochi minuti diventa un viaggio nella vita e per la vita, un incontro-scontro tra generazioni, una scarica elettrica che sa di rivincita per chi, rassegnato ma non finito, comprende come non sia mai troppo tardi per niente e come la sorpresa possa nascondersi dietro l’angolo. Un road movie alla francese ma dal respiro europeo, un sessagenario Easy Rider al femminile sulle strade sconfinate e odorose di lavanda e erba tagliata di un’immensa provincia francese che sembra l’Alabama.
Dopo Les Bien-aimés e Potiche, Catherine Deneuve dimostra d’essere ancora una grande donna, e non ancora nonna, del cinema francese e mondiale. Nel volto i segni di una bellezza passata ma non ancora sfiorita, nello sguardo il bagliore di chi ha ancora da dare, e vuole dare molto alla settima arte. Le sta quindi stretta quella coroncina di Miss Bretagna vinta nel film, nel lontano 1969. Catherine Deneuve ha tutte le carte in regola per essere, ancora oggi, cinematograficamente parlando, Miss Francia.
Tommaso Tronconi

Ho lasciato la parola sulla dinamica del film, a Tronconi, ma vorrei aggiungere qualcosa di mio. Il film, intimista come solo i film francesi sanno esprimere in modo superbo, narra la storia di una donna "sulla sessantina", come cita l'articolista, ma in realtà la Deneuve in quel film ha già 70 anni suonati. eppure non li dimostra.
Certo, rispetto alla sua bellezza iconica d'un tempo, non è più la stessa, un po' ingrassata, ma sempre charmante! 
Cosa mi ha fatto sentire una certa comunanza con Bettie? A parte l'età, la madre anziana di cui prendersi cura, la voglia di una botta di vita, perché quella che stava conducendo, prima della fuga, le stava stretta. Ma per quanto mi riguarda, mi fermo qui in fatto di paragoni.
 Il fallimento del suo ristorante, del suo matrimonio, della storia col suo amante, di cui era follemente innamorata, e che l'ha lasciata per una donna più giovane di lei. La figlia che si era allontanata, in disaccordo con la madre, il nipotino che non aveva mai visto...un'intera vita buttata alle ortiche, e poi recuperata quasi per caso. Questa la storia di Bettie.
Una pellicola da vedere. Un film che ti fa camminare accanto a Bettie /Catherine, e ti fa vivere le sue stesse ansie, emozioni, delusioni.
Quella sigaretta che cerca ovunque, come fosse la panacea di tutti i mali, è simbolica. Le manca qualcosa, le manca forse tutto, e allora, alla ricerca disperata di una tabaccheria, accontentandosi anche di una schifosa sigaretta arrotolata faticosamente da un vecchio bavoso, pur di trovare quella pace che ancora le manca. Finale stupendo. Da non perdere.

Danila Oppio



Un tuffo nel passato...e un ritorno immediato al presente di Danila Oppio

A proposito di incubi da parrucchiere e capelli bianchi, o grigi, o argento, devo dire che, riguardando le mie foto da giovane, ho cambiato tinta e taglio un'infinità di volte, mai soddisfatta del risultato.

Qui avevo 23 anni, da poco mamma di una bimba di un anno. Capelli castano scuro e lunghi.
Qui avevo circa 30 anni ed ero mamma di due figli.


Qui non ricordo più, forse 32?



Qui invece lo ricordo bene, era il giorno del primo compleanno del mio terzo figlio, e quindi avevo quasi 36 anni

E qui sempre con il più piccolo, ne avevo 39




Qui ne avevo 40 

e qui 42, sempre col mio coccolino!

Quante pettinature e lunghezze diverse, e lo stesso dicasi coi colori
E oggi come sono? Una nonna, che non sa più chi sia, perché dentro si sente una ragazzina e fuori...non lo è più da molti anni!








Questa smorfia vuol dire...purtroppo gli anni passano per tutti!

Perché mi sono decisa a pubblicare queste foto? Ieri sera ho visto un bellissimo film francese, di cui parlerò tra poco e in certe situazioni, mi ci sono ritrovata un poco anch'io. La protagonista era Catherine Deneuve.
Alla prossima

Danila Oppio

INCUBO DI DANI (ovvero il mio) ANALIZZATO DA ANGELA FABBRI

Da email di Dani del 30/10/2017 ore 16:10


I capelli color argento li volevo così, ma la parrucchiera del sogno li ha tagliati cortissimi!

A proposito di sogni, stamattina mi sono svegliata stravolta da un incubo. Ero da un parrucchiere, mai visto prima, in un grande e brutto salone che si apriva su una piazza. Fuori c'erano dei tavoli tipo bar.
Stavo scegliendo la tinta per i capelli, e chissà cosa avevo in mente, la volevo color argento, ma proprio metallizzata. La parrucchiera ha cominciato con tagliare i miei capelli cortissimi (e non lo desideravo) e poi mi ha steso la pappetta del colorante in testa. Alla fine mi sono vista seduta all’esterno, ad attendere il tempo occorrente per la presa del colore, seduta su una panchina. Ho aperto la borsa, avevo il portafoglio pieno di banconote (ci ho guardato perché temevo di non avere abbastanza soldi per pagare il parrucchiere). – C’erano donne e uomini che lavoravano in quel negozio). Avevo una grande borsa chiara, ma intorno giravano strani ceffi. Infatti, poco dopo mi sono accorta che era sparito il portafoglio, e mi erano rimaste delle strane monetine di cui neanche conoscevo e ricordavo la provenienza. Monete anche colorate, e a volte con un buco nel centro. (ricordo quelle greche, danesi, norvegesi, per
esempio, ma nessuna assomigliava a loro). Oddio e adesso come faccio? Il parrucchiere mi ha dato un barattolo di latta, dentro il quale vi erano monetine altrettanto strane, ma che non mi sarebbero servite neppure per pagare un caffè. Mi sono svegliata nel più completo panico....
Dani

Mia risposta dello stesso giorno con oggetto: L’incubo di Danila


Il parrucchiere sconosciuto nel brutto salone, lo chiamerei ‘La vecchiaia’.
E’ grande, il salone, perché ci sono intorno a noi sempre + persone che invecchiano.
Sembra tu pensi che non puoi + nasconderti, che questa vecchiaia sta mostrandosi.
(l’effetto bar all’aperto su una piazza dove tutti passano e guardano e vedono).
Tu stessa, anche se non convinta, scegli la tinta argento, universalmente riconosciuto come il colore di capelli che ha una persona anziana ancora bella perché è luminosa, perché irradia luce, gioia, vitalità. Che è quello che tu senti in te, al di là dell’età anagrafica e nonostante i pesi del quotidiano che vogliono stenderti. Il fatto che la tinta dovesse essere metallica sembra rappresentare la tua convinzione che contro la vecchiaia non c’è niente da fare e allora tanto vale esagerare nell’esporla. Tanto vale farsi + vecchi di quel che si è. E rinunciare ai capelli come vuole quella solerte parrucchiera che si affretta a tagliarli corti corti. E starsene fuori da sola, dove ti hanno messo e ti sei lasciata mettere. Con tutto quel che ne consegue. I soldi che
spariscono, non perché te li hanno rubati, ma semplicemente (e questo è un pensiero che viene soprattutto da vecchi) per quanti siano sono uguale a niente.
Poi ti concentri su quel che ti è rimasto, delle monetine che non riconosci. Sembra qui che tu ricordi il dramma vissuto dagli anziani nel passaggio LIRA-EURO, quando, per dare il resto in monetine, affidavano il borsellino all’esercente perché prendesse da sé il dovuto (questo problema lo ricordo bene che ci fu).
" Ma se le banconote che prima avevi e poi sono sparite rappresentano la vita tua fin qui e le monetine quel che tu senti ne resta, ricevi il + grande dono che si può ricevere: il parrucchiere, essere umano come te, ti mostra che anche lui ha solo
monetine. E ti dà il suo barattolo, cioè gli spiccioli della sua stessa vita, per dividerli
con te. 
Tu valuti le monetine e sconsolata trovi che non sono utili a niente, ma, soprattutto, non le riconosci: come potresti riconoscerle, visto che non hai ancora provato a spenderle? "

 Angie


Come non dare ragione ad Angie? Non si vorrebbe mai invecchiare, ma occorre farsene una ragione. 
Nel sogno i capelli li volevo così: e non vi pare che questa  donna possa proprio essere io? Ora o tra qualche anno? Incredibile ma vero. Questa signora mi somiglia come una goccia d'acqua. (quasi!)



AGENDA ARTE E PENSIERO 2018 - Roberto Vittorio Di Pietro

La Edizioni Helicon, come ogni anno, ha approntato l'Agenda Arte e Pensiero 2018, contenente alcune composizioni poetiche di Roberto Vittorio Di Pietro.
Onorata di avere avuto l'anteprima da parte dell'autore, trasmetto volentieri le pagine dedicate all'eccellente poeta. 























lunedì, ottobre 30

TRAMONTI DEL 29 OTTOBRE A MILANO-LEGNANO E DINTORNI

Ieri sera molti di noi sono stati colpiti da un tramonto che ha dell'eccezionale. 
Il tramonto di Milano ha offerto uno spettacolo mozzafiato, domenica, tra scie e dune rosso fuoco. Le timeline dei social network si sono riempite di immagini — molte delle quali straordinarie — che hanno messo in mostra un fenomeno atmosferico, se non eccezionale, certo molto raro: quello delle «nubi lenticolari», così chiamate per la loro forma a «lente». Si origina in presenza delle «onde orografiche», quando un flusso d’aria viene modellato dall’orografia dei rilievi montuosi e genera tali tipiche «ondulazioni». Le nubi lenticolari si formano in presenza di particolari condizioni meteorologiche, di umidità e di flussi d’aria. Le nuvole, illuminate dal rosso del sole al tramonto, hanno dato vita a scenari come quello che si vede nell’immagine qui sopra, del Naviglio.
Anche alcune amiche hanno fotografato e pubblicato le loro foto, e alla fine, anche se le mie non sono altrettanto spettacolari, ho fermato qualche immagine dal mio balcone.


Foto scattata sui Navigli a Milano



Foto di Izabella Teresa Kotzka nei dintorni di Milano


Foto pubblicata su Legnano News con il monumento di Alberto da Giussano in controluce, uno spettacolo!








Foto di Stefania Canazza - Legnano






E le quattro ultime qui sopra, sono foto scattate dal mio cellulare.


Mi pare appropriato chiudere questa meravigliosa rassegna fotografica, con una toccante poesie in lingua spagnola, di  Nelly Irene Zita Garcìa.

Cielo al atardecer
Pincel que utilizas colores desordenados ,
con pinceladas de varios colores matizados,
 estàs tratando de dibujar en el cielo azulado,
  lo que Dios tacitamente te ha comandado .

Pincel que logras ordenar en el cielo azulado,
los colores matizados: blanco, gris, rosado,
 y otros colores mezclados al anaranjado.

Pincel, si tu pudieras ver lo que has realizado
  en este atardecer con tus colores matizados:
 tenìa razòn el Pintor, cuando te lo ha ordenado
y tu obedeciendolo, lo has dejado abismado.


           Nelly Irene Zita Garcìa
              2 giugno 2010


Danila Oppio