POETANDO

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giovedì, marzo 22

22 marzo 2018 FORTI BOATI AVVERTITI IN LOMBARDIA di Danila Oppio


FORTI BOATI avvertiti in Lombardia e Piemonte, ecco cosa sono

Poco dopo le 11, una serie di forti esplosioni sono state udite in tutta la Lombardia e parte del Piemonte.
Attimi di paura in Lombardia poco dopo le 11 del 22 Marzo, quando una serie di esplosioni (secondo alcuni testimoni 3) hanno scosso la popolazione. Numerosissime le segnalazioni, dal Canton Ticino al varesotto passando per Bergamo e provincia fino ad arrivare a Milano: si è trattato di una manovra di "scramble" messa in atto da due aerei da guerra dell'aeronautica militare italiana decollati dalla basa di Istrana (Treviso) per intercettare un aereo che non rispondeva ai controllori di volo nei pressi delle Alpi occidentali.

Finalmente è stato chiarito il falso allarme per quei boati.
Incroci di telefonate, gente impaurita, perché nelle vicinanze di Monza hanno tremato anche i vetri delle case. Si era pensato ad un incendio o a qualche mezzo cui era esploso il serbatoio nella vicina autostrada.
Niente di tutto ciò.
Ecco cosa ha riportato in seguito la stampa.

E' stata un'emergenza vera e non una manovra incauta quella che ha messo in allarme mezza Lombardia questa mattina intorno alle 11. I due caccia, che rompendo il muro del suono hanno provocato il bang udito in un raggio di 50 chilometri, erano decollati dalla base di Istrana (Treviso). Il loro comando era in allarme per un aereo Air France che non rispondeva alla radio.

Il velivolo sembrava dirigersi verso Milano-Torino e, come prevedono le procedure militari, il responsabile delle operazioni ha ordinato ai piloti di superare la barriera del suono e affiancare l'Air France che, a quel punto, ha ripreso i contatti radio facendo immediatamente cessare la paura generale di un possibile dirottamento in corso.

Il bang per quella manovra supersonica si era udito a Como e in Brianza. A Bergamo e Saronno. A Brugherio e Cantù, ma anche ad Agrate, Biassono, Verderio, nei comuni sul Seveso e sull’Adda. A Bergamo erano persino state evacuate alcune scuole e il tribunale. A Linate, invece, quei boati erano stati uditi dai passeggeri in attesa d’imbarco, e in Stazione Centrale. E un po’ ovunque a Milano. Due botti violentissimi, due esplosioni poco dopo le 11 nel cielo sopra Vimercate che avevano messo in allarme per qualche minuto mezza Lombardia. L'allarme si era diffuso in un'area di almeno cinquanta chilometri.

Li ho sentiti a Legnano alle 11,15 esatte, mentre a Monza-Brianza li hanno uditi alle 11,30. Ho fatto un rapido conto: se si fosse trattato di un’esplosione a terra, il boato sarebbe stato avvertito quasi in contemporanea dappertutto, questione di pochi secondi, dovuti alla trasmissione delle onde sonore. Ho quindi intuito che si trattava di caccia o jet militari che avevano superato la barriera del suono. Non sarebbe neppure la prima volta che mi capita di udirli. Sui social si è scatenata la paura, tanto che l’allarme si è diffuso a macchia d’olio.

Di cosa si è trattato? La risposta arriva da chi, alzati gli occhi al cielo, ha notato due caccia rompere il muro del suono. Il boato - come conferma la prefettura italiana -, è stato provocato da due jet militari ed è il classico boom sonico che viene prodotto  - come spiega Wikipedia - dal cono di Mach generato dalle onde d'urto create da un oggetto (ad esempio un aereo) che si muove con velocità superiore alla velocità del suono.
Secondo Malpensa Spotters Group due Eurofighters delle forze aeree italiane, partiti da Istrana, stiavano effettuando le procedure di identificazione di un aeromobile in volo per Parigi Orly. Il muro del suono sarebbe stato infranto in Piemonte.  
L'aereo di linea,  un AF671A, aveva perso il segnale di aggancio alle torri di controllo e per questo ha modificato la rotta compiendo un giro di 360° su Aosta. Il velivolo è stato raggiunto, il collegamento è stato ripristinato e i due caccia sono rientrati alla base. 
  
Possiamo allora tranquillizzarci, non solo per la provenienza dei botti non certo di Capodanno, ma per aver preso atto che l’Aviazione Militare interviene immediatamente sia in caso di pericolo di dirottamento,  che per aiutare un pilota in difficoltà, essendo andato, per cause da accertare, fuori rotta.
Non precipitiamoci ad andare fuori rotta anche noi. Era abbastanza evidente che i boati provenivano dal cielo e non era certo Giove a lanciare strali su di noi.

Danila Oppio



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