POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

martedì, gennaio 30

AFORISMA: UNIONE TRA PENSIERO E POESIA di Danila Oppio



POETANDO di Danila Oppio


RINCORRENDO ALEE di Danila Oppio


VOGLIA DI POESIA di Danila Oppio


RIMPIANTO di Danila Oppio


COLOMBE E CORVI di Danila Oppio


ANGOSCIA di Danila Oppio


D'IMPROVVISO di Danila Oppio


Ti chiamerò cielo di Danila Oppio


RE DI UNA LINGUA SMARRITA di Danila Oppio

 Pedro Berruguete: Re Salomone
Re di una lingua smarrita

Assaporai, come fosse acqua lustrale
Parole bibliche, suggeritemi da colui
Che di Dio è fratello e figlio.

Invano cercai di ritrovare,
nella mia vita, almeno di Salomone
un cantico riflesso.

In quei versi, chi può riconoscersi?
Quelli che amammo no, l’ora declina
E già non siamo, sillabe perdute
Se, Lassù, non le ascoltano le stelle.

Né lo potrà lui, Re di una lingua smarrita.
Eppur emerge, tra passato e presente,
un’assonanza, e il tempo si fonde.

In questa bruma d’ombre, in cui annaspo
Ora a me stessa domando
Se il suo sangue sia rosso.

Un tempo, quando vissi d’istinto
Chiamai colui per il quale ebbe un senso
L’Uomo, e ora, distratta a una luna enorme,
il Cantico dei Cantici mi confonde.

Danila Oppio


 Quando i suoi sgherri gli portarono in dono la bella Sulamita, re Salomone vide lo splendore del suo corpo intuendone le forme dietro gli stracci con i quali era rivestita. E immaginò quanto bianca fosse la sua pelle prima che venisse cotta dal sole che le bruciava il corpo quando stava a guardia delle vigne degli altri per un tozzo di pane.
Il re rapito dalla sua grazia immortale, la vestì come principessa e adornò il suo collo con sfarzosi gioielli facendola vivere nel più bello dei palazzi. Ma mentre godeva delle sue carni morbide, capì la tristezza del suo cuore. Infatti  l'amava un povero pastore che niente poteva offrirle al di fuori del suo amore. Quando il più saggio dei re compose il cantico dei cantici immaginò il dialogo fra i due innamorati piangendo di dolore per essere un usurpatore di altrui passione. E quindi lasciò libera la colomba di tornare nei monti della Galilea per cercare quell’uomo che l’avrebbe resa sposa migliore di quanto non era stato in grado di fare il re dei re.
Ma in questo Salomone mostrò la sua grandezza perché non amò una donna ma l’amore.

Antonangelo Liori (Microbiografo di Aristan) 

lunedì, gennaio 29

ETERNO PEREGRINAR di Danila Oppio


SE FOSSE di Danila Oppio



Danila Oppio

"SEI BELLISSIMA..." Di Roberto Di PIetro




Roberto Di Pietro

sabato, gennaio 27

Da Cantiere Poesia: EGLI E', SICCOME IGNOBILE di DANILA OPPIO


EGLI È. SICCOME IMMOBILE
Ei è.  Siccome ignobile
Dato il fetal respiro
Stette la belva immemore
Orba di tanto spiro,
Così, percossa, attonita
La donna al nunzio sta,
muta pensando all’ultima
ora dell’uom fetale;
né sa quando una simile
orma di piè mortale
la sua crudel polvere
a calpestar verrà.
Lui ributtante al solio
Vide il mio genio e tacque:
quando con melliflua voce
cadde, risorse e giacque.
Di mille voci al sonito
Mista la sua non ha:
priva di servo encomio
e di codardo oltraggio,
vien rimosso subito
sparir di tal linguaggio,
scioglie all’urbe un disgusto
che certo non morrà.
Tu, dalle stanche ceneri
spandi ogni ria parola
Il Dio che atterra e suscita
Che affanna e che consola
Sulla deserta coltrice
Il  suo Karma poserà.
Chi ha seminato il mal
A lui certo tornerà.

Danila Oppio

A seguito della pubblicazione di questa mia parodia prendendo spunto dall'ode 5 MAGGIO di Manzoni, ho avuto uno scambio di commenti, sempre sul sito CANTIERE POESIA, che desidero riportare anche qui, per meglio chiarire che il mio scherzo poetico non è diretto a nessuna persona in particolare, ma piuttosto ad una categoria di "grandi geni del male". 

On gennaio 26, 2018 at 07:02 Apollodor Channel said:

Bella poesia !
    On gennaio 26, 2018 at 09:19 piero colonna romano said:
Applausi da me… e da Sandro. Complimenti. Piero 
  On gennaio 26, 2018 at 10:52 Danila Oppio said:
Rifacendo il verso al Manzoni, nel suo 5 maggio, diretta a tutti coloro che si dedicano al male, e che hanno il mio totale disprezzo
  On gennaio 26, 2018 at 17:39 piero colonna romano said:
Concordo. Tempo fa (quando Renzi divenne segretario del Pd) anche io feci una parodia di 5 maggio che si rivelò profetica. Un caro saluto. Piero
  On gennaio 26, 2018 at 20:38 Danila Oppio said:
Non ne ero al corrente, ma è divertente fungere un po’ da Pasquino, prendendo in giro certi personaggi politici o comunque noti! Ho preso pari pari i versi del Manzoni, modificando qualche parola! Plagio? Direi di no…anzi, ora che il Manzoni non si studia quasi più nelle scuole, per non parlar di Dante, è bene conoscerlo anche attraverso una parodia!!! Grazie Piero!
   On gennaio 26, 2018 at 18:53 Anonimo said:
Tra parodia e “Poesia dissacratoria”. Piaciuta.
Giovanni

o   On gennaio 26, 2018 at 20:40 Danila Oppio said:
Moooolto dissacratoria, e mi perdoni Manzoni, non è neppure la prima volta che lo cito! O prendendo spunto dalla sua ars poetica, o citandolo in altra mia poesia.
4   On gennaio 27, 2018 at 10:31 Anonimo said:
Un esercizio molto ben fatto su un argomento di grande attualità.
I miei complimenti Danila! Il Manzoni di certo ti comprenderà! 
Alberto B.i

o   On gennaio 27, 2018 at 12:19 Danila Oppio said:
Il suo stupendo 5 maggio, a mio avviso, non è una lirica inneggiante a Napoleone, al contrario mi pare una critica feroce. Lo si intuisce in alcuni versi (La sua cruenta polvere a calpestar verrà) tanto per citarne una. Napoleone ha fatto razzia delle più grandi opere d’arte italiane, ha distrutto chiese e rubato opere di gran valore. Non credo che Manzoni gli fosse grato di tutto questo, avrà invece emesso un sospiro di sollievo, alla sua morte. Facendo il verso alla lirica manzoniana, ho slittato al presente quanto accade al giorno d’oggi. Uomini violenti che infieriscono sulle donne, uomini guerrafondai, uomini che mirano solo al successo, al denaro, al prestigio..ma quale, se ne va di mezzo il loro onore? O forse onore è un termine obsoleto, di cui si è perso il valore?