POETANDO

In questo blog raccolgo tutti gli scritti, poetici e in prosa, disegni e dipinti di mia ideazione. Recensioni stilate da me e da altri autori. Editoriali vari. Pubblico poesie, racconti e dialoghi di vari autori.Vi si possono trovare gallerie d'arte, fotografie, e quant'altro l'estro del momento mi suggerisce di pubblicare. Sulla banda destra della home page, appaiono i miei e-book poetici ed altre sillogi di alcuni autori. Così come le riviste online de L'Approdo e de La Barba di Diogene, tutto si può sfogliare, è sufficiente cliccare sulla copertina. Aggiungo che , sempre nella barra a destra della home page ci sono mie video poesie, con sottofondo musicale. E' sufficiente cliccare sull'immagine per ascoltare testo e musica, direttamente da YouTube. Tutte realizzate dalla eclettica Anna Montella., Ci sono poi i miei libri scritti nel corso di circa 10 anni. Buona lettura e buon ascolto!

giovedì, ottobre 30

Lontani ricordi di un segretario comunale di Tommaso Mondelli



Autore: Tommaso Mondelli
Titolo: Lontani ricordi di un Segretario Comunale
Editore: L’ArgoLibro
Anno di pubblicazione: 2014
Numero pagine: 174
Copertina: cartoncino brossurato
Formato: 14,5x21
Progetto grafico: MITO 
Codice ISBN 978-88-98558-30-8
Prezzo di copertina euro 10,00
Spese di spedizione euro 3,63 (raccomandata postale)
Per info e ordini: 
largolibro@gmail.com 
e.mail autore: 
 mondelli.tommaso@alice.it   

Dopo la poesia di “Un fiore alla finestra”, Tommaso Mondelli torna alla prosa e ci regala una preziosa revisione dell’opera dedicata alla sua attività lavorativa, quella di Segretario Comunale. Attività ricca di fascino, come lui stesso ci dimostra, ci “fa vedere”, attraverso queste pagine e le precedenti.
Lo stesso Tommaso Mondelli precisa che la nuova edizione si è resa necessaria per rimediare a correzioni e sviste, ma anche per integrare il tutto con nuovi, importanti contributi, che meglio definiscono un’attività dalle mille sfumature e sfaccettature.
I vari capitoli, dedicati ai singoli Comuni nei quali chi scrive ha operato, si susseguono gustosi e ricchi di illuminanti aneddoti.
In appendice troviamo, tra l’altro, interessantissimo materiale riguardante l’opera di Luigi Bourlot, veterano dei Segretari Comunali, nonché due testimonianze femminili di chi questo lavoro lo svolge oggi. A dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, della necessità di sottolineare sempre il “senso di continuità”.
Per quest’opera l’autore ha scelto, in apertura, una frase di Tolstoi: “Tutti pensano di cambiare l’umanità e nessuno pensa di cambiare se stesso.” Frase che forse andrebbe pubblicizzata perennemente e a caratteri cubitali, inno limpido e cristallino che è invito a guardare oltre gli egoismi. Ebbene, Tommaso Mondelli lo ha fatto (anche nell’attività lavorativa) e continua a farlo, ed è un “oltre” che non può che riempire di gioia e gratitudine chi legge.

E' possibile visitare direttamente la pagina a questo link:
http://largolibro.blogspot.it/2014/10/tommaso-mondelli-lontani-ricordi-di-un.html




lunedì, ottobre 27

il Paese di Fantasia



E' appena uscito il mio secondo libro, editato da La Feltrinelli - L'Espresso.
Qui sotto, il link dove potrete leggere alcune pagine, ed eventualmente acquistarlo.
Non certo perché l'ho scritto io, ma potrebbe essere un simpatico dono di Natale, per i vostri figli e nipoti in età scolare, da leggere nelle sere invernali, insieme, poiché oltre a trattarsi di una storia divertente, ad episodi, è anche a carattere educativo. Illustrata e scritta da Danila Oppio. 
Da non sottovalutare, il ricavato della vendita intendo devolverlo per l'oratorio . Casa per tutti, della Parrocchia S. Teresa del Bambino Gesù dei Padri Carmelitani di Legnano.

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1099973

Il Paese di Fantasia
Prezzo di vendita € 12,00
Prezzo di copertina € 14
Risparmi: € 2 
Fiabe
1a edizione 10/2014
Formato 15x23 - Copertina Morbida - bianco e nero
80 pagine
Spedizione in 3 gg lavorativi

Presentazione


dove ogni cosa è una piccola follia
Una fiaba di Danila Oppio, l'autrice di Smemoria e Memoria poetica, illustrata con disegni della stessa autrice. Scrittura e pittura, due hobby che Danila Oppio aveva racchiuso nel cassetto delle future opportunità.


Grata del vostro contributo, vi ringrazio fin d'ora.
Danila Oppio


domenica, ottobre 26

Bruno Oscar Munari: Sulla sabbia


Sono colori caldi, sanno d'Oriente, e pare sentire il profumo del mare, portato dal vento, del cardamomo, del Tajine, del Patchouli, e di tutte quegli aromi e spezie che inebriano l'olfatto. Una domanda:  perché mai, Bruno, metti le mele nel cesto, che non sono proprio un frutto dei paesi nord africani o del Medio Oriente? Forse per contrasto?
Lo sai, resto estasiata ogni volta che ammiro uno di questi quadri, per me sono l'emblema della tua arte, anche se non nego che sei bravo a ritrarre altri soggetti, questi però rispecchiano quel che senti e che sei!

Danila Oppio

FABIO CAMPARI colpisce ancora!


No, non si tratta di una fotografia, ma di un disegno a matita del grande, straordinario disegnatore Fabio Campari!

venerdì, ottobre 24

La Cascata: di Laura Casiroli


Colori meravigliosi e fresca aria montana. Immagino si tratti della cascata di Lillaz (Cogne-Val D'Aosta)
Bravissima Laura!

LA LUNA E IL DRAGO ospite al Premio ENERGIA PER LA VITA



Un doveroso omaggio alla poliedrica, eccezionale artista Anna Montella!
La presenza di Alessandro Quasimodo, figlio del poeta premio Nobel, e del poeta  Rodolfo Vettorello ,arricchisce l'evento Energia per la vita, avvenuto a RHO (Mi)
Complimenti Anna! 

giovedì, ottobre 23

LA TEMPESTA DI Kahlil Gibran

Pubblico un primo spezzone del lungo racconto del grande Kahlil, prossimamente il seguito.


LA TEMPESTA di Kahlil Gibran

Prima parte

Yusif el Fakhri aveva trent’anni  quando si ritirò dalla società per andare a vivere in un eremo che si trovava nei pressi della Valle Kedeesha, nel Libano settentrionale. La gente dei villaggi vicini udì svariate storie riguardo a Yusif; alcuni raccontavano che la sua famiglia era nobile e ricca, e che egli amava una donna che l’aveva tradito, e proprio per questo l’aveva indotto a condurre una vita solitaria, mentre altri dicevano che era un poeta e aveva abbandonato la città rumorosa per ritirarsi in quel luogo, dove avrebbe potuto annotare i suoi pensieri e comporre quel che l’ispirazione gli dettava; e molti erano sicuri che fosse un mistico che si beava del mondo spirituale, anche se la maggior parte della gente sosteneva che si trattasse di un pazzo.
Quanto a me, non potevo trarre alcuna conclusione riguardo a quell’uomo, poiché sapevo che doveva esserci un segreto racchiuso in fondo al suo cuore e non mi sembrava il caso di affidarne la rivelazione a delle semplici congetture. Avevo a lungo sperato che mi si presentasse l’opportunità d’incontrare quello strano uomo e mi ero sforzato di conquistarne l’amicizia per vie traverse, poiché volevo studiare la sua visione della realtà e apprendere la sua storia indagando sullo scopo della sua vita, ma i miei sforzi risultarono vani.
Quando l’incontrai per la prima volta, passeggiava per la foresta dei Sacri Cedri del Libano, e io lo salutai scegliendo con somma cura le parole, ma egli rispose al mio saluto con un semplice cenno del capo, per poi allontanarsi a grandi passi.
In un’altra occasione, lo trovai che stava in piedi nel mezzo di una piccola vigna presso un monastero, e ancora una volta l’avvicinai e lo salutai dicendo: “Gli abitanti del villaggio dicono  che questo monastero fu costruito nel quattordicesimo secolo da un gruppo siriaco; tu sai qualcosa della sua storia?”.
Egli mi rispose freddamente: “Non so chi abbia costruito questo monastero, e neppure m’importa saperlo”. Quindi mi voltò le spalle e aggiunse: “Perché non fai questa domanda ai tuoi nonni, che sono più vecchi di me e che ne sanno più di me sulla storia di queste valli?”. Rendendomi conto del mio completo fallimento, me ne andai.
Passarono così due anni, e l’eccentrica vita di questo strano uomo mi rodeva la mente e disturbava i miei sogni.

autoritratto di Gibran
Seconda Parte 

Un giorno d’autunno, mentre vagavo per le colline e i poggi adiacenti l’eremo di Yusif el Fakhri, fui sorpreso da un forte vento e da una pioggia torrenziale, e la tempesta mi scaraventò di qua e di là come una barca dal timone rotto e dagli alberi spezzati da una burrasca nel mare agitato. Con difficoltà, diressi i miei passi verso la dimora di Yusif, dicendo a me stesso: “Questa, finalmente, è l’opportunità che ho cercato per tanto tempo. La tempesta mi offrirà un pretesto per entrare, mentre i miei vestiti bagnati mi daranno un buon motivo per trattenermi”:
Ero in condizioni pietose quando raggiunsi l’eremo e, quando bussai alla porta, venne ad aprirmi l’uomo che avevo tanto desideravo vedere. Teneva in mano un uccello morente, col capo ferito e le ali spezzate. Lo salutai dicendo:
“Ti chiedo perdono per questa mia fastidiosa intrusione, ma la violenta tempesta mi ha sorpreso lontano da casa”: Aggrottò le sopracciglia dicendo:” In questo deserto ci sono molte caverne in cui avresti potuto trovare riparo”.
Tuttavia, non richiuse la porta, e le pulsazioni del mio cuore accelerarono, presentendo l’imminente realizzazione del mio grande desiderio. Cominciò a toccare dolcemente la testolina dell’uccello, con cura e sollecitudine estreme, rivelando al mio animo una qualità importante. Rimasi sospeso per aver riscontrato in quell’uomo due caratteristiche opposte: pietà  e crudeltà al tempo stesso. Ci accorgemmo del silenzio innaturale che regnava tra noi in quel momento. Lui era risentito a causa della mia presenza, io invece desideravo rimanere.
Sembrò leggermi nel pensiero, poiché levò lo sguardo e disse: “La tempesta è pura e rifiuta di mangiare carne guasta. Perché cerchi di sfuggirle?”: Con una punta d’umorismo risposi: “Può darsi che la tempesta non desideri cose salate e guaste, ma ha la tendenza a intirizzire e indebolire, e senza dubbio le piacerebbe divorarmi, se mi riprendesse”: Aveva l’espressione severa quando replicò: “Se  ti avesse inghiottito, la tempesta ti avrebbe concesso un grande onore, di cui non sei degno”. Ne convenni: “Sì, signore, sono fuggito alla tempesta perché non mi elargisse un onore che non merito”. Distolse lo sguardo da me nello sforzo di soffocare un sorriso, poi si mosse verso una panca di legno accanto al caminetto e m’invitò a sedermici sopra e ad asciugarmi gli abiti. Riuscivo a stento a controllare la mia euforia.
Lo ringraziai e mi sedetti mentre lui si accomodava di fronte a me, su un sedile scolpito nella pietra. Cominciò a immergere la punta delle dita in una sorta di unguento contenuto in  un vaso di terraglia, per spalmarlo delicatamente sul capo e sulle ali dell’uccello. Senza alzare lo sguardo, disse: “I forti venti hanno fatto cadere questo uccello sulle rocce tra la Vita e la Morte”. Restituendo la similitudine, replicai: “E i forti venti mi hanno spinto alla deriva fino alla tua porta, giusto in tempo per evitare di ferirmi alla testa e di spezzarmi le ali”: Mi guardò con serietà e disse: E’ mio desiderio che l’uomo dimostri l’istinto degli uccelli e che la tempesta spezzi le ali della gente, poiché l’uomo è incline alla paura e alla vigliaccheria e, non appena sente il risveglio della tempesta, striscia nelle crepe e nelle caverne della terra e si nasconde”:
Il mio scopo era quello di riuscire a carpirgli la storia dell’esilio che si era autoimposto, perciò lo provocai: “Sì, gli uccelli sono in possesso di un senso dell’onore e di un coraggio che l’uomo non possiede…L’uomo vive all’ombra di leggi e di consuetudini da lui stesso create e foggiate secondo le sue esigenze, mentre gli uccelli vivono secondo quella stessa Legge Eterna di libertà che spinge la Terra a seguire un’ampia orbita intorno al sole”: Gli si illuminarono il volto e gli occhi, come se avesse trovato in me un discepolo in grado di comprenderlo, ed esclamò: “ Ben detto! Se credi nelle tue parole, allora devi abbandonare la civiltà con le sue leggi e le sue tradizioni corrotte e vivere come gli uccelli, in un luogo in cui manca tutto tranne la grandiosa legge del cielo e della terra”:
“Credere è una bella cosa, ma mettere in atto le cose a cui si crede è una prova di forza. Sono molti coloro che parlano come il fragore del mare, ma la loro vita è poco profonda e stagnante come una putrida palude. Sono molti coloro che levano il capo al di sopra delle cime delle montagne, ma il loro spirito rimane addormentato nell’oscurità delle caverne”.
S’alzò tremante dal suo sedile e pose l’uccello su un pezzo di stoffa ripiegato accanto alla finestra.
Mise una fascina di legna secca sul fuoco, dicendo: “Togliti i sandali e riscaldati i piedi, poiché l’umidità è dannosa per la salute umana. Asciugati bene i vestiti e mettiti comodo”:
Il protrarsi dell’ospitalità di Yusif continuava ad alimentare le mie speranze. M’avvicinai al fuoco e, dalla mia veste bagnata, si levò del vapore. Mentre il mio ospite se ne stava sulla soglia a fissare il cielo plumbeo, la mia mente s’affrettava a ricercare uno spiraglio che le permettesse d’infiltrarsi nel suo passato. “ E’ da molto che vivi in questo posto?”, chiesi con aria innocente.
Yusif rispose con calma, senza guardarmi: “Quando arrivai in questo posto, la Terra era informe e vuota; l’oscurità ammantava i fondali e lo Spirito di Dio si portò sulla superficie della acque”:

Quelle parole mi lasciarono sbalordito. Nello sforzo di riprendermi, mi dissi: “Quest’uomo è davvero fantastico! E com’è arduo il sentiero che conduce alla sua visione della realtà! Ma io l’affronterò in modo cauto, con lentezza e pazienza, fino a quando la sua reticenza non si trasformerà in comunicazione e la sua stranezza in comprensione”:

Premio "CITTA' DI IGLESIAS"


Relazione 16° Premio di Poesia “Città di Iglesias” 2014


Il giorno 18 ottobre 2014 nel Teatro Electra di Iglesias, si è svolta la cerimonia di premiazione del 16° Premio di Poesia “Città di Iglesias”, indetta dall’Associazione Culturale Logos e dal Comune di Iglesias. Un attento pubblico ha seguito la serata, insieme alle autorità locali, alla Giuria del Premio, a diversi esponenti delle Associazioni cittadine  e al cantautore più importante della Sardegna Piero Marras, al quale è stato intitolato il Premio Speciale, insieme allo scrittore Salvatore Niffoi.
Il Premio suddiviso in due sezioni, italiano e sardo, ha avuto un notevole numero di adesioni sia dalla Sardegna che dalla penisola, qualificando il Premio e rendendolo sempre più noto. Il primo premio della lingua italiana, il terzo e una menzione speciale sono volati nel continente, gli altri sono andati in diverse parti dell’Isola.
La classe Prima Media di Florinas (SS) dell’Istituto comprensivo di Ossi (SS) ha presentato il lavoro di 13 alunni, con poesie in lingua sarda  tradotte in italiano. La Giuria ha conferito all’intera classe un Attestato di Merito.
Piero Marras, il noto cantautore sardo, molto conosciuto anche nella penisola, il giorno prima ha tenuto un concerto nello stesso teatro, coinvolgendo gli spettatori in un’altalena di emozioni e di sentimento. In molti seguivano cantando e molte richieste sono state fatte a scena aperta.
La mattina del 18 il cantante ha incontrato le classi delle Medie dell’Istituto Comprensivo “Pietro Allori” di Iglesias, rispondendo alle numerose domande dei ragazzi e spronandoli a seguire i propri ideali, senza però abbandonare mai la musica.
L’Associazione Culturale Logos è fiera e soddisfatta di questo ennesimo successo, constatando che, nonostante i tempi particolarmente difficili che vedono tutto il mondo in crisi, ci si affida alla Poesia quale veicolo di conforto e di confronto, in una comunione di intenti e d’arte unica nel suo genere. Questi i nomi dei premiati:

In lingua italiana

1° Virgilio Atz di Belgioioso (PV)
2°: Maddalena Spano Sartor di Sassari
3°: Snejana Panova di Brescia

Menzioni d’Onore: Antonio Agus di Iglesias e Giovanni Bottaro di Granaglione (BO)

Premio Speciale “Marras-Niffoi” :  Gavino Puggioni di Sassari, con la poesia “Afonie indispensabili”

In lingua sarda

1°: Giancarlo Secci di Nurri
2° Maria Baingia Dettori di Alghero
3°: Angelo Maria Ardu di Flussio (OR)


Premio Speciale “Marras-Niffoi”: Maddalena Frau di Ollolai, con la poesia “Sa gonna barata”


Congratulandoci con il poeta Puggioni, riportiamo la sua poesia vincitrice del premio.

Afonie indispensabili

Una formica zoppa
in uno stagno di idee
vicino al poligono
di tiro alla fune.

Un antropologo infelice
a indagare nella gabbia
di uomini e donne ubriachi
di acqua sporca  forse è scabbia!

Un drago in mongolfiera
scruta campagne coltivate
con zampe di galline condite
con lische di pesci rubati nella filiera.

Le catapecchie di una civiltà avanzata
rotolano in rifiuti solidi umani
scoprendo albe in un bosco sotterrato
da mille tragedie vissute e dimenticate.

Hansel e Gretel con Alice
nel Paese delle Meraviglie
senza alberi  e senza foglie
a correre a perdifiato

nei prati di fango stracciati
da lombrichi affamati
braccia alzate al cielo
mamma mia che sfacelo!

Ma niente malumori
nel pozzo-parco dei desideri
treni e aerei super veloci
navi in crociera

e la terra ammantata da stelle cadenti
una contro l'altra armata
per far luce in questo mondo
dove tutto appare giocondo

ma non la miseria umana
che ci attanaglia
una missiva in bottiglia
e chi sa! se arriverà lontana!

Gavino Puggioni

Presto pubblicheremo anche qualche foto della premiazione